UNA MAMMA PER OGNI STAGIONE
Quante sono le stagioni di una mamma? Beh, almeno 4: c’è la mamma
non ancora mamma che sogna, in trepida attesa, l’arrivo del suo
bambino; la neo-mamma, inesperta, impacciata e desiderosa di far
bene per amore del suo piccolo; la mamma del bambino, severa, esigente
poiché sa che sono proprio i primi insegnamenti quelli che determineranno
il carattere del piccolo; e, infine, la mamma dell’adolescente,
quella che non sa che pesci pigliare e che vede il suo bambino diventare
grande e un po’ ne è felice un po’ no.
Certo, c’è anche la mamma dell’adulto, una mamma forse nonna…. Ma
questa, lasciatecelo dire, è tutta un’altra storia!
UNA MAMMA IN TREPIDA ATTESA
È la mamma che ancora non è mamma, o forse sì, dipende dai punti
di vista. Quella che si guarda allo specchio per vedere i cambiamenti
del suo corpo, le forme arrotondate, il pancione sospeso. È la mamma
che cerca di immaginarsi tale, che si ferma davanti alle vetrine
dei negozi per neonati cercando di capire quale sarà il primo vestitino
che indosserà suo figlio, quella che stila un elenco di nomi e tutte
le sere ne sceglie uno diverso per il suo bambino, quella che si
chiede titubante se è il caso di farsi dire il sesso dal ginecologo
oppure no. Insomma, quella in attesa è la mamma che sogna,
una mamma prima di diventare mamma. Spetta al futuro papà organizzare
una giornata che la veda protagonista, poiché la maternità è un’esperienza
da condividere in due. Dedicare un giorno a questa quasi mamma è
piuttosto semplice, poiché qualunque cosa abbia a che fare con il
piccolo che deve nascere la renderà felice. Si può, perciò, pensare
di farle una sorpresa portandola in giro per negozi a scegliere
il corredo per il bimbo, aiutandola a comprare vestitini, carrozzine,
passeggini. Oppure, la si può aiutare ad arredare la stanza del
neonato, tinteggiando le pareti o attaccando la carta da parati.
La sera, poi, prima di addormentarsi, si può consultare con lei
il Libro dei nomi, discutendone insieme e ridendo su quelli più
buffi e strampalati. Fargliene dono è un modo carino per farle sentire
l’amore e il sostegno dell’uomo che le sta accanto e che sarà il
suo compagno di viaggio nel difficile compito di allevare un bambino.
LA MAMMA DOPO L’ARRIVO DELLA CICOGNA
Finalmente
è arrivato. Il bimbo tanto atteso ora è con lei. Lo culla, lo allatta,
lo tiene in braccio, lo fa addormentare. Era solo una donna prima,
ora è un donna-mamma. Talvolta, forse, sarà impacciata, insicura
nei movimenti e nelle scelte, ma si lascerà guidare dall’istinto
e riuscirà, alla fine, a fare la cosa giusta, la migliore per il
bene del piccolo. Questa neo mamma ha bisogno di sentirsi amata
e sostenuta, ha bisogno di sapere che quello che sta facendo è giusto,
è il massimo che si possa pretendere da lei.
Per questa mamma il più bel regalo è farle sentire la vostra presenza
e il vostro aiuto. E tocca al papà farlo: svegliarsi durante la
notte per tranquillizzare il piccolo che piange, mentre la mamma,
stanca, torna a riposarsi; preparare il biberon per il piccolo,
mentre lei lo cambia; portarlo a spasso, lasciandole il tempo per
prendersi cura di se stessa, per pensare, anche solo per un’oretta,
solo ed esclusivamente a sé. Poi, potrete portarla fuori a cena,
donarle i più bei gioielli, ma saranno questi i gesti che apprezzerà
di più, quella che davvero la faranno sentire una donna completa
e una mamma appagata.
LA MAMMA E IL SUO CUCCIOLO
Il
piccolo parla, cammina, va a scuola, è in grado di raccontare le
sue emozioni, le sue esperienze, le sue paure. Il compito della
mamma del neonato è finito ed è ottimamente finito: il piccolo,
ora, è un bambino in grado di intendere e di volere, di amare, pensare,
capire e può, anzi deve essere coinvolto nella preparazione della
festa per la sua mamma. Spetta al papà, ai nonni, a chi gli sta
vicino coinvolgerlo. Fargli sentire l’importanza che anche solo
un bacio può avere per la sua mamma. Il gesto del piccolo sarà interpretato
da lei come un riconoscimento dei suoi sforzi per farlo diventare
grande, per stargli vicino e aiutarlo a superare le sue paure e
tutti gli ostacoli che si pongono tra lui e l’età adulta. Preparare,
quindi, una festa a sorpresa, portarle la colazione a letto mentre
dorme, prepararle un biglietto d’auguri colorato in cui le si esprime
affetto e amore more sono tutti gesti che non potranno che renderla
strafelice e che le consentiranno di vivere questa giornata come
una vera festa.
IL MIO BAMBINO NON È PIÙ UN BAMBINO!
È
la mamma dell’adolescente, quella che spesso stenta a capire suo
figlio, che lo vede crescere e fare scelte che spesso non condivide
o, semplicemente, non capisce, ma che sa che suo dovere è quello
di sostenere il ragazzo fino a quando sarà completamente indipendente
e libero di farsi la sua vita autonomamente, conscio degli insegnamenti
ricevuti. Se educare un bimbo era stato difficile, educare un adolescente
difficilissimo. Le regole sono cambiate e, talvolta, la mamma non
è più l’unico perno intorno a cui ruota tutta l’esistenza del figlio,
il fulcro centrale della sua vita. Per queste mamme il dono più
bello è sentire che, nonostante tutte le incomprensioni, le difficoltà,
i litigi, forse, l’amore di quello che lei reputa ancora il suo
bambino è rimasto intatto, immutato nel tempo e forte come prima.
Chiederle di uscire per fare insieme acquisti, invitarla fuori a
cena con i soldi risparmiati della paghetta settimanale, trascorrere
tutta la giornata con lei a dispetto degli amici, del telefono che
suona, del cellulare che strepita, è il modo migliore per farla
sentire importante, amata e per ribadirle una centralità che, in
fondo, mai nessuno mette davvero in discussione.
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