LA MAMMA NELL'ARTE
Pittori,
scrittori, musicisti, commediografi… L’arte ha sempre tributato
un ruolo centrale alla figura della mamma, così centrale che moltissimi
artisti hanno provato a raccontarla, rappresentarla, musicarla
infondendo nelle loro opere tutta la dolcezza, l’amore e la grandezza
che il soggetto stesso ha ispirato loro.
LA MAMMA NELLA MUSICA
Ecco una lista di brani musicali che hanno come tema la mamma, da dedicare alla tua mamma per dirle quanto le vuoi bene.
1. Viva la mamma (Edoardo Bennato)
2. Mamma mia (Abba)
3. Ciao Mamma (Jovanotti)
4. In bianco e nero (Carmen Consoli)
5. 1969 (Achille Lauro)
6. E yo mamma (Coez)
7. Mother Loce (Queen)
8. Ninna nanna (Ghali)
9. Thinking of You di (Lenny Kravitz)
10. Mother (Pink Floyd)
11. Le tasche piene di sassi (Jovanotti)
12. Mother (John Lennon)
13. Di mamme ce n'è una sola (Francesco Guccini)
LA MAMMA NELLA PITTURA
VINCENT VAN GOGH, RITRATTO DELLA MADRE DELL’ARTISTA (1888)
Van Gogh approdò all’arte attraverso la madre, Anna Carbentus Van Gogh, che era una pittrice dilettante. Questo ritratto è stato realizzato partendo da una fotografia in bianco e nero a cui Van Gogh ha aggiunto del colore.
GUSTAV KLIMT, LE TRE ETA’ DELLA DONNA
La famosa opera di Klimt, di cui vediamo un dettaglio, in realtà celebra le tre età della donna, l’infanzia, la maturità e la vecchiaia. L’abbraccio fra la donna e la bambina ha sempre colpito per la sua tenerezza diventando uno dei simboli artistici del rapporto mamma-figlio.
JAMES WHISTLER, MAMMA WHISTLER (1871)
Una delle più famose opere dell’artista americano al di fuori degli Stati Uniti è l’austero ritratto di sua madre Anna Matilde McNeill Whistler. Il quadro ha segnato un cambiamento nel suo lavoro dal realismo alla forma più stilizzata che avrebbe fatto poi il suo nome.
ANDY WARHOL, JULIA WARHOLA (1974)
Uno dei membri fondatori della Pop Art, Warhol, ha catturato sua madre attraverso il medium per il quale è diventato più conosciuto: la serigrafia.
LA MAMMA NELLA STORIA
Ecco alcune mamme famose nella storia:
ANDROMACA, moglie di Ettore
e madre di Astianatte, fu la più triste e infelice, simbolo di
maternità violata, della madre, cioè, che si vide uccidere il
figlio sotto gli occhi e nel modo più barbaro, secondo quanto
narra la leggenda (da Sofocle a Euripide, passando attraverso
Racine e Chateauxbriand, in molti hanno scritto di lei e del suo
dolore immenso).
CORNELIA (189 a.c. - 110 a.c.), madre dei Gracchi che, rimasta vedova in tenera
età, rifiutò di sposare Tolomeo Fiscone, re d’Egitto, per consacrarsi
alla crescita e all’educazione dei figli. Di lei, famosa la risposta
data ad una matrona romana che ostentava le sue pietre preziose,
“ecco i miei gioielli” facendo riferimento ai figli.
ANN JARVIS (1832-1905)
E'colei che ha ispirato la Festa della Mamma negli Stati Uniti. ha dato alla luce tra gli 11 e i 13 figli e solo 4 di questi hanno raggiunto l’età adulta.
Gli altri bambini sono deceduti a causa di malattie e infezioni, dovute alle condizioni di vita del tempo. Nella sua vita si è impegnata moltissimo per ridurre le malattie e la mortalità infantile attraverso programmi di educazione e sostegno per le famiglie.
LA MAMMA NELLA POESIA
Ecco l'amore dei figli poeti per le loro mamma. Poesie dolcissime da dedicare alla
mamma nel giorno della sua festa.
La Ballata delle Madri - Pier Paolo Pasolini
È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita
fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu,
ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto,
irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta,
l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo:
ed è la confusione
di una vita rinata
fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…
La mamma - Ada Negri
La mamma non è più giovane
e ha già molti capelli
grigi: ma la sua voce è squillante
di ragazzetta e tutto in lei è chiaro
ed energico: il passo, il movimento,
lo sguardo, la parola
La madre - Giuseppe Ungaretti
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
Lettera alla madre - Salvatore Quasimodo
Mater dolcissima, ora scendono le nebbie, il Naviglio urta confusamente sulle dighe,
gli alberi si gonfiano d’acqua, bruciano di neve; non sono triste nel Nord:
non sono in pace con me, ma non aspetto perdono da nessuno,
molti mi devono lacrime da uomo a uomo.
So che non stai bene, che vivi come tutte le madri dei poeti,
povera e giusta nella misura d’amore per i figli lontani.
Oggi sono io che ti scrivo:
Finalmente, dirai, due parole di quel ragazzo che fuggì di notte
con un mantello corto e alcuni versi in tasca.
Povero, così pronto di cuore lo uccideranno un giorno in qualche luogo.
Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo di treni lenti che
portavano mandorle
e arance, alla foce dell’Imera, il fiume pieno di gazze, di sale,
d’eucalyptus.
Ma ora ti ringrazio, questo voglio, ell’ironia che hai messo sul mio labbro,
mite come la tua. Quel sorriso m’ha salvato da pianti e da dolori.
E non importa se ora ho qualche lacrima per te, per tutti quelli che come te
aspettano, e non sanno che cosa.
Ah, gentile morte, non toccare l’orologio in cucina che batte
sopra il muro
tutta la mia infanzia è passata sullo smalto del suo quadrante,
su quei fiori dipinti: non toccare le mani, il cuore dei vecchi.
Ma forse qualcuno risponde?
O morte di pietà, morte di pudore.
Addio, cara, addio, mia dolcissima Mater.
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