IL
VIGILE INVISIBILE
Un
fantasma un bel dì decise
Di fare il vigile di professione
E abbandonata la sua magione
Acquistò cappelli, guanti e divise.
Si presentò, così, a un crocevia
Fischiando ad auto e motorini
Facendo passare mamme e bambini
Dirittando i pullman sul cavalcavia.
Il fantasma in cuor suo pensava
Che la sua fosse una missione
E con gioia e con passione
Ora indicava, ora fischiava.
Il problema, però, era
Che nessuno lo vedeva
E i suoi fischi a questo e a quello
Creavano solo un gran macello
Al sentire, infatti, il suono
Di quel fischio ultraterreno
Si distraeva il camionista
Andava a sbattere il ciclista.
Fu così che in un istante
Ci fu un traffico assordante
Con le vie tutte bloccate
E le macchine incastrate
Chi suonava, chi gridava
Chi dall'auto si sporgeva...
Tutti quanti infuriati assai
Contro quei fischi "portaguai".
Ma il fantasma credendo giunta
Al fin l'ora di punta
Con accresciuta dedizione
Si mise a svolger la sua professione.
E più fischiava, più indicava
Più la gente si confondeva
Più il traffico peggiorava
Più il fantasma si compiaceva.
Fu un circolo vizioso
Da cui nessuno poté più uscire
Da quando un fantasma dedizioso
Decise il traffico di smaltire. |
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