LA
CASA STREGATA
Sulla
cima di una collina
C'è una casa un po' cadente
Ingresso soggiorno e cucina
Al secondo piano niente di niente
La
porta principale
Cigola e scricchiola quando arriva l'inverno
La finestra non ha persiane
Si sentono rumori provenir dall'interno.
Questa
casa vecchia e tetra
Non è abitata da nessuno
Ma dentro si aggira qualcuno
Si muovono ombre, si odono grida.
Un
bambino molto curioso
Che si trovava di lì a passare
Attratto dal misterioso
Decise una notte di entrare.
Armato
di cerini e candele
Varcò la vecchia porta
E fu sorpreso nel vedere
Che sul tavolo c'era una torta.
Col
cuore che batteva forte
Si acquattò dietro a un comò
Ad ascoltare per un po'
Le strane voci dietro alle porte.
Non
sembravano lamenti
Ma risate di bambini
Urla, schiamazzi e gridolini
Parevano tutti molto contenti.
Senza
avere più timore
Decise di bussare.
Fu accolto da un gran bagliore
Che non aveva nulla di spettrale.
La realtà dietro ai muri
Della casa fatiscente
Eran musica, danze e colori
Di una festa sconvolgente.
Sulle
tavole apparecchiate
Ballavano i vampiri
Le streghe imbellettate
Piroettavano coi gatti neri.
Gli
spettri ancor bambini
Si riempivan di dolciumi
Caramelle e vino a fiumi
Nelle botti e nei cestini.
La casa abbandonata
Sul cucuzzolo del colle
Non era affatto stregata
Ma abitata da gente folle.
Che
per allontanare le tristezze
Della vita quotidiana
Aveva messo in scena le stranezze
Della vita ultraterrena. |