Il Trentino, tra palafitte e uomini di ghiaccio Noiosa una vacanza in montagna? Non sia mai detto. Il tempo
delle “solite passeggiate” è finito, e anche tra le cime le proposte per
far divertire i più piccoli non mancano. Il Trentino Alto Adige è da sempre
la meta privilegiata per chi cerca boschi e laghetti, prati e malghe,
paesaggi da fiaba e aria pulita. Ecco dunque qualche idea per tutti i
gusti, dalle gite in trenino, per i più
pigri alle giornate da piccoli grandi uomini
o in sleddog, dalla scoperta dei dinosauri
dalla merenda tra le Palafitte,alla gita
giù in miniera, fino all'incontro con la
Mummia dei ghiacci, conservata nel Museo
archeologico di Bolzano. Una meta, quest’ultima, che insieme al Museo
di Storia Naturale di Trento si rivelerà risolutiva per uno degli immancabili
giorni di pioggia. Per chi sceglie una vacanza in montagna con i bambini, l’altopiano del Renon (BZ) è il “paese delle meraviglie”. Paesaggi aperti e liberi, natura, sport e gioco. Da non perdere un giro con il vecchio trenino elettrico della Ferrovia del Renon che risale ai tempi dell’impero austro-ungarico. Il treno porta da Assunta a Collalbo, lungo un percorso di sei chilometri e mezzo tra boschi e prati. Dai finestrini del treno con un po’ di fortuna si possono vedere i caprioli. Superato Stella-Lichtenstern, il punto più alto del tracciato, si arriva a Costalovara con il suo laghetto dove sulla sinistra si vede una delle più antiche case del Renon, il maso Plattner, in cui un solo tetto copre stalla, fienile e abitazione. Si arriva poi a Soprabolzano e da qui un ultimo breve tratto porta al villaggio di Maria Assunta. Nel maso Plattner è attualmente ospitato il Museo dell’apicoltura dove si possono scoprire attrezzi e segreti di questo antico mestiere contadino e naturalmente fare una scorpacciata di ottimo miele. (Tel. 0471 345350, aperto tutti i giorni da aprile a fine ottobre dalle 10 alle 18). Vicino a Soprabolzano si può ammirare anche lo straordinario spettacolo delle si piramidi di terra forme di erosione alte fino a trenta metri formate da detriti morenici solidificati. Per chi viaggia con i bambini segnaliamo l’iniziativa che riunisce gli operatori dei “family hotels”, con spazi e programmi speciali per le famiglie. Per informazioni: clicca qui oppure telefona 0471 356100. |
Le attività minerarie, iniziate fin dalla preistoria e proseguite con grande splendore soprattutto nel 1500-1600, hanno profondamente segnato la cultura tradizionale della Valle del Fèrsina (TN), nota anche come Valle dei Mocheni (dal nome degli abitanti di lingua tedesca). Oggi che i filoni sono esauriti e i minatori non lavorano più, è rimasta la testimonianza della miniera-museo di Grua va Hardömbl, situata presso il sentiero che porta al lago di Erdemolo a quota 1700 m. Equipaggiati con casco e mantellina, si può visitare la miniera, osservando le tracce del lavoro, gli attrezzi, i minerali. Visite guidate (consigliata la prenotazione) mattina e pomeriggio, sabato domenica e festivi in maggio e ottobre; anche il martedì e giovedì in giugno e settembre; tutti i giorni tranne il lunedì in luglio e agosto. Tel. 0461550053. Per gruppi è disponibile un pullmino da Palù del Fersina; l'ultimo tratto è comunque percorribile solo a piedi, si consiglia perciò un equipaggiamento leggero da montagna. |
Grandi avventure a Madonna di Campiglio Chi
ha scelto di portare i figli nella famosa località turistica ai
piedi delle Dolomiti di Brenta può iscriverli a un'iniziativa davvero
interessante. Il programma settimanale per gruppi di ragazzi (divisi in
due fasce d'età: 7-10 e 11-15 anni) si chiama "Grandi avventure
per piccoli e grandi uomini" e prevede percorsi su ponti tibetani
e passeggiate nei canyon alpini con le guide, gite e pernottamenti in
rifugio, escursioni con i cani husky, rafting sul fiume e corsi di salvataggio,
e tante altre attività avventurose sempre con la sicurezza di accompagnatori
esperti. Da non sottovalutare la soddisfazione del "diploma"
finale rilasciato a tutti i partecipanti! Programma attivo dal 18/6 al
22/9, costo 155.000-190.000 lire. Per informazioni: |
Non c'è ragazzino che non sia curioso di vedere da vicino una vera mummia. Se siete dalle parti di Bolzano, andate a trovare l'uomo venuto dal ghiaccio, Ötzi per gli amici. Rinvenuta nel 1991 con il suo corredo di utensili e vestiario, la mummia è un reperto archeologico davvero unico e sorprendente. Al Museo Archeologico di Bolzano, dove le è stata dedicata un'intera sezione, ne potrete scoprire tutti i segreti (per evitare delusioni, meglio avvertire i ragazzi che la mummia si può osservare solo attraverso una speciale "finestra" della cella climatizzata che la conserva). Nelle altre sale del museo reperti, ricostruzioni, video e postazioni multimediali illustrano 15.000 anni di storia dell'Alto Adige. In estate è possibile partecipare ad escursioni a siti di scavo. Per chi vive in zona, o ha in programma un soggiorno nel periodo del compleanno di un bambino, da tenere in considerazione la possibilità di organizzare un'originale festa al museo. Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 (il giovedì fino alle 20), ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. L'indirizzo è Via Museo 43, per informazioni, tel. 0471 982098, www.iceman.it
Non serve la macchina del tempo per fare un salto nel passato, e precisamente
all'età del bronzo (II millennio a.C.). Basta andare a Molina di
Ledro, dove sulla riva del lago è stata ricostruita una palafitta
e si può visitare un museo che raccoglie i ritrovamenti effettuati
nella zona a partire dal 1929. In estate per le famiglie c'è un'iniziativa
speciale chiamata "Weekend al museo" e per i bambini ci sono
scavi simulati, animazioni e la "merenda preistorica".
Per informazioni, tel. 0464 508182, www.mtsn.tn.it
In estate (dal 16/6 al 10/9) il museo delle palafitte è aperto
tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. In estate, laboratori
nel pomeriggio tutti i giorni tranne venerdì e sabato.
Per la serie "quando c'erano i dinosauri",
tappa obbligata a Lavini di Marco, a 8 chilometri da Rovereto. In questa
località, infatti, sono state ritrovate centinaia di orme di dinosauri
risalenti a 200 milioni di anni fa (Giurassico). Le piste lasciate dagli
enormi rettili - erbivori e carnivori - sono ben visibili su un ripido
colatoio. Alcune sono ben conservate e permettono di vedere dove appoggiava
il tallone arrotondato dell'animale che scivolava nel fango ad ogni passo.
Le dimensioni delle impronte hanno permesso di dedurre che i dinosauri
erbivori trentini erano lunghi dai 5 ai 6 metri e pesavano 1-2 tonnellate,
mentre i carnivori erano un po' più piccoli. I Lavini, che prendono
il nome da una distesa di rocce calcaree sono un luogo magico e selvaggio,
impreziosito da laghetti e popolato da rare specie di fiori. Non esistono
collegamenti con mezzi pubblici, il sito si raggiunge facilmente in auto
dalla città, ma l'ultimo tratto va percorso a piedi (circa 20 minuti).
Lungo le piste dei dinosauri ci sono pannelli esplicativi; il Museo Civico
di Rovereto organizza visite guidate per gruppi (tel. 0464 439055). Per
chi è interessato alla storia più recente, nei pressi si
trova anche un'area legata ai ricordi della Grande Guerra, con la "strada
degli artiglieri" che da Castel Dante sale alla grotta Damiano Chiesa..
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